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Disgrafia

Definizione

La disgrafia è un disturbo specifico di apprendimento che concerne difficoltà significative nelle componenti esecutive della scrittura e quindi nella realizzazione manuale dei grafemi. Una brutta calligrafia, benché presente della maggior parte dei disgrafici, non corrisponde a un disturbo specifico di apprendimento. Ciò che caratterizza la disgrafia è una marcata lentezza in tutti i processi di scrittura e uno scarso controllo del segno grafico, con difficoltà tali da pregiudicare in maniera sistematica la leggibilità del testo. Il disturbo è l’espressione di attivazioni atipiche delle strutture neurali del bambino ed è tipicamente associato ad altri sintomi neuropsicologici che riguardano le prassie, la coordinazione visuo-motoria o e le capacità visuospaziali.

L’apprendimento della scrittura

La scrittura svolge un ruolo fondamentale in qualsiasi percorso di apprendimento, risulta pertanto prioritaria un’identificazione precoce di anomalie o ritardi nel suo processo di acquisizione che si articola in quattro fasi:

  1. Fase logografica, chiamata anche pseudoscrittura poiché manca ancora la consapevolezza della struttura fonologica delle parole. Il bambino prescolare infatti risulta in grado di copiare e/o scrivere parole semplici attraverso un mero processo di associazione tra configurazione grafica e significato.
  2. Fase alfabetica, con l’ingresso nella scuola primaria il bambino inizia ad apprendere la relazione esistente tra la forma verbale e quella scritta delle parole, relazione mediata dal codice alfabetico. Si sviluppa il prezioso meccanismo di conversione grafema-fonema, asse portante della via fonologica, che consente di leggere e scrivere le parole regolari e le non parole.
  3. Fase ortografica, entro la conclusione del secondo anno di scuola primaria vengono perfezionate le acquisizioni della fase alfabetica, il bambino impara a padroneggiare efficacemente il meccanismo di conversione grafema-fonema e a gestire le eccezioni ortografiche.
  4. Fase lessicale, col progredire della scolarizzazione una lettura e una scrittura più rapide ed il continuo esercizio permettono la creazione di un magazzino lessicale in cui il bambino riconosce in modo diretto le parole, senza più dover ricorrere alla conversione dei singoli fonemi-grafemi che compongono la parola.

Nella disgrafia tuttavia la difficoltà significativa non riguarda l’associazione suono-simbolo ma concretamente l’esecuzione manuale del carattere grafico. Il bambino disgrafico è in grado di identificare correttamente i grafemi necessari per comporre la parola udita ma non riesce a controllare correttamente il pattern grafomotorio e, conseguentemente, a produrre in maniera leggibile la parola con carta e penna.

I processi di scrittura nella disgrafia

Le difficoltà del bambino disgrafico si pongono quindi in maniera trasversale rispetto al processo di acquisizione della scrittura sin ad ora descritto poiché non concernono il meccanismo di conversione grafema-fonema ma coinvolgono direttamente l’acquisizione della specifica abilità grafo-motoria necessaria per produrre il grafema, la sua automatizzazione e generalizzazione.

Le difficoltà caratteristiche si articolano in:

  • difficoltà visuo-spaziali, osservabili nel mancato rispetto dei margini, spaziature irregolari, collassamenti, macro o micrografie, fluttuazioni delle lettere, capovolgimenti e incoerenza nell’inclinazione della scrittura.
  • difficoltà posturali e motorie, che si caratterizzano per anomale posizioni del corpo, degli arti o delle mani durante i processi di scrittura. Spesso si accompagnano a eccessiva lentezza, difficoltà nel modulare la pressione e tremori o interruzioni.
  • difficoltà di pianificazione, con numerose autocorrezioni, confusione tra lettere graficamente simili e allografi ossia l’uso di varianti grafematiche.
  • difficoltà nel controllo motorio, principalmente riassumibili in dismetrie e perseverazioni motorie.
  • utilizzo di strategie disfunzionali o inappropriate, quali movimenti inversi alla progressione di scrittura o proporzioni incongruenti tra le parti delle lettere.

In fase di valutazione bisognerà tenere in considerazione anche lo stato di sviluppo delle abilità motorie generali e finomanuali, le competenze visuo-motorie e visuo-percettive, l’attenzione visiva selettiva e sostenuta, la memoria motoria e la qualità dell’apprendimento motorio.

Caratterizzazioni associate alla disgrafia

Spesso, in presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, si riscontra un basso livello di autostima, legato a una scarsa auto-efficacia in ambito scolastico e a una maggiore intensità delle normali reazioni emotive agli errori, quali la sensazione di incapacità, di umiliazione, la frustrazione e la demotivazione nell’affrontare i compiti.

Trattamento

 

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